Febbraio 2012: un mese "quasi epocale"      

 

Castelnuovo di Val di Cecina 1° febbraio 2012 (foto g.c. da Stefania Grassini)

PREMESSA

Non nego che avrei voluto dare a questo articolo un altro titolo, magari togliendo quel "quasi". Bastava soltanto che la seconda parte del mese di febbraio 2012 fosse stata termicamente normale. Invece l'affermarsi di un periodo molto mite ha quantomeno ridimensionato un evento che poteva davvero diventare "storico", stile febbraio '56 o gennaio '85.

Comunque nessuno avrebbe dato per scontato, passati in modo del tutto anonimo e piatto i primi due mesi dell'inverno 2011-2012, che potesse accadere quello che poi in effetti si è verificato, vale a dire due settimane di crudo inverno con tanta neve e temperature rigidissime, anche in pieno giorno.

Ma veniamo ai fatti: come dicevo i mesi di dicembre e gennaio sono trascorsi relativamente miti, contrassegnati, così come anche i precedenti mesi autunnali, dalla presenza ingombrante di un anticiclone delle Azzorre adagiato tenacemente su tutta l'Europa occidentale (massimi di pressione sulla penisola iberica), dispensatore di forti inversioni termiche e scarsissime precipitazioni. Le cose sono iniziate a cambiare intorno agli ultimi giorni di gennaio, quando le correnti, a causa dell'elevazione dell'anticiclone oceanico verso nord-est, hanno iniziato a provenire direttamente dalla Siberia e tutta l'Europa, Italia compresa, è  piombata in un lungo periodo gelido e nevoso.



Andamento delle temperature nel mese di Febbraio 2012, alle varie quote della valle del torrente Pavone

  Valle del Pavone Paese (Sorbo) Vado la Lepre
  360 m s.l.m. 595 m s.l.m. 800 m s.l.m.
  min. max. med. min. max. med. min. max. med.
1^ decade -6,0 0,5 -3,1 -6,6 -2,4 -5,0 -8,5 -4,0 -6,7
2^ decade -6,2 7,0 -0,5 -2,1 3,7 0,6 -3,1 2,1 -0,8
2^ decade -1,6 14,0 5,3 3,0 11,6 6,6 2,3 9,8 5,6
mese -4,7 7,0 0,4 -2,1 4,0 0,5 -3,3 2,4 -0,8
min. assolute -13,6 -8,7 -10,6
max. più basse  -2,7 -5,5  -7,2
gelate notturne 24 15 18
giorni di ghiaccio 6 12 12

 


Statistiche meteo relative a Castelnuovo paese

IL FREDDO

Mesi più freddi dal 1951

anno

temp. media/scarto

febbraio 1956 -3.4 °C/-8,0 °C
gennaio 1985 -0,6 °C/-4,5 °C
gennaio 1963 0,4 °C/-3,5 °C
febbraio 2012 0,5 °C/-4,1 °C
febbraio 2003 1,0 °C/-3,6 °C
gennaio 1954 1,2 °C/-2,7 °C

Temperature minime più basse dal 1992

28 dicembre 1996 -10 °C
23 febbraio 1993 -10 °C
02 marzo 2005 -9,7 °C
04 gennaio 1993 -9 °C
6 febbraio 2012 -8,7 °C

Giorni più freddi dal 1992

4 febbraio 2012 -7,4 °C
6 febbraio 2012 -7,1 °C
28 dicembre 1996 -7 °C
4 gennaio 1993 -7 °C
Decadi più fredde dal 1992
1^ dec. feb. 2012 -5,0 °C
1^ dec. gen. 1995 -2,1 °C
2^ dec. feb. 1994 -1,6 °C

i dati in corsivo sono poco accurati

 

LA NEVE

Neve inverno 2012

31 gennaio 2 cm
01 febbraio 38 cm
02 febbraio  1 cm
04  febbraio 1 cm
06 febbraio 1cm
10 febbraio 30 cm
11 febbraio 15  cm
12 febbraio 5 cm
93 cm (max. evento 45 cm)

Neve inverno 2010

135 cm (max. evento 70 cm)

Neve inverno 2005

137 cm (max. evento 33 cm)

p

L'EVENTO

A Castelnuovo si sono visti i primi timidi fiocchi nel pomeriggio del 31 gennaio, ma è intorno alle 22 che la neve ha cominciato a fare sul serio, attecchendo al suolo immediatamente, essendo scesa nel frattempo la temperatura sotto lo zero. Nella notte e nella mattinata del primo febbraio sono caduti circa 40 cm di neve, con temperatura via via sempre più fredda e prima giornata di ghiaccio. Notevoli gli accumuli eolici (fino ad 1 m) nelle zone riparate dal forte vento di grecale. La nevicata ha riguardato mezza Toscana, soprattutto la parte centro-settentrionale e veramente storico è stato l'evento su Livorno, con circa 30 cm di accumulo anche sul mare.

I giorni successivi sono stati contraddistinti da freddo intenso con cielo per lo più nuvoloso e ulteriori deboli nevicate si sono avute nei giorni  2, 4 e 6 febbraio. Parentesi relativamente mite il giorno 9 con temperatura massima a Castelnuovo per la prima volta dopo tanti giorni di poco sopra lo zero. Nella notte però, il sopraggiungere di un nuovo impulso gelido direttamente dalla Russia Europea, si è tradotto in una nuova tormenta di neve protrattasi, con intensità variabile, fino alla mattina di sabato 11.  Anche questa volta sono caduti circa 45 cm di neve farinosa, che si è sommata a quella caduta precedentemente. Questa volta le zone delle Toscana più colpite sono state quelle centro-merdionali, con accumuli significativi anche nella città di Grosseto. Nei giorni successivi di nuovo freddo intenso e altri 5 cm di neve sono caduti nella notte del 12 febbraio.

Infine il gelo è andato attenuandosi a partire dal 15 febbraio, quando una debole perturbazione atlantica, pur portando un po' di nevischio in mattinata, ha contribuito ad addolcire sensibilmente l'aria, soprattutto in quota. Le temperature si sono prima portate intorno alla norma e poi qualche grado sopra, comunque l'innevamento ha resistito bene fino al 17 febbraio. Una perturbazione nord-atlantica ha portato prima un po' di pioggia il giorno 20, che poi dal pomeriggio del 21 si è trasformata di nuovo in neve, ma con accumuli modesti e solo nelle zone superiori ai 600 m. Nei giorni successivi però ha prevalso il mite anticiclone atlantico e le temperature sono aumentate portandosi, soprattutto nelle ore diurne, sensibilmente sopra la media, tanto che la neve si è sciolta sempre più velocemente anche alle quote più alte.

LA STATISTICA

Ma andiamo ad analizzare più nel dettaglio i dati meteo da me monitorati, come riportato nel grafico e nelle tabelle  riportate a fianco: veramente impressionante risulta lo scarto termico riscontrato nei primi quattordici giorni del mese con una anomalia media di -9 °C rispetto ai dati di riferimento degli ultimi 20 anni, con punte estreme di -11 °C nei giorni dal 3 al 6 e di -10 °C nei giorni 11 e 12. Se poi analizziamo le medie termiche rilevate alle varie quote dalla varie stazioni meteo, si può osservare una prima decade prettamente ciclonica, con gelo più  accentuato in alto (temperatura record di -10,6 °C misurata il giorno 6 agli 800 m di Vado la Lepre), seguita da una più anticiclonica con riduzione del gelo, ma con accentuazione del fenomeno dell'inversione termica notturna (temperatura record di -13,6 °C, misurata il giorno 14 febbraio ai 360 m del fondo valle).

Ma come si colloca questo mese nella statistica meteo? Sicuramente, nonostante la sensibile riduzione dell'anomalia negativa con l'avanzare del mese, possiamo collocare il secondo mese del 2012 come uno dei febbrai più freddi degli ultimi 60 anni, secondo solo al famosi febbraio '56. Infatti, pur non avendo dati precisissimi riguardo a questo mitico mese, la temperatura media stimata di allora dovrebbe essere stata inferiore di almeno 4 °C rispetto a quella del febbraio 2012. Ad esempio, prendendo in esame i dati relativi a Firenze Peretola abbiamo uno scarto positivo appunto di quasi 4 °C, con una media di 0,3 °C del '56 contro un 4,2 °C di quest'anno; occorre comunque precisare che nella più recente occasione Firenze è stata quasi saltata dagli eventi nevosi e di conseguenza presumo che il gelo abbia avuto meno modo di affermarsi, rispetto invece a quanto successo sulla Colline Metallifere. Considerando poi anche i mesi di gennaio, ecco che il febbraio 2012 si colloca come quarto mese più freddo degli ultimi 60 anni, ma comunque rimane terzo come scarto dalla norma.

Prendendo in considerazione le temperature minime, non si sono superati i record registrati negli ultimi 20 anni da me monitorati, ma comunque è stato probabilmente uguagliato o superato il record di giornata più fredda (-7,4 °C il 4 febbraio) e sicuramente infranto quello di decade più  fredda (-5,0 °C di temperatura media nei primi 10 giorni del mese).

Quindi l'ondata di gelo del febbraio 2012, che non va poi così tanto smitizzata, si è contraddistinta essenzialmente per la durata dei giorni con temperature estremamente basse (dodici sono stati in paese i giorni di ghiaccio, cioè con temperatura sempre inferiore allo zero!) e per il fatto che, a causa della forte ventilazione e della nuvolosità del cielo, il freddo ha avuto i suoi massimi effetti in quota; non a caso sempre Firenze non ha registrato nessuna minima interessante, con solo -6 °C il giorno 15, ormai alla fine dell'evento. 

Relativamente alla neve, senza dubbio sono notevole più di 90 cm caduti in dodici giorni, ma non sono stati superati i record degli ultimi inverni 2005 e 2010, sia come accumuli totali che come accumuli massimi per singolo evento nevoso, non superando ad esempio la nevicata del 9-10 marzo 2010.

CONCLUSIONI

Insomma siamo stati davvero ad un passo dall'evento epocale e numerose sono le analogie con le altre ondate di gelo storiche del  passato. Ad esempio anche il gennaio 1985 fu caratterizzato da circa 15 giorni di gelo continuo e da una seconda parte del mese molto mite. Il febbraio 1956 invece fu probabilmente simile dal punto di vista delle termiche più fredde, ma il gelo durò molto più a lungo, praticamente per l'intero mese. Per quanto riguarda gli effetti sulla vegetazione, anche in questo ultimo evento si è verificato un danno alle colture di olivo, anche se non generalizzato (colpite le piante più in alto e più esposte al sole)  ed ancora da quantificare. C'è da dire che gli eventi passati riguardarono abbastanza uniformemente quasi tutta Italia, "accontentando" un po' tutti sia in termini di freddo, che per quanto riguarda la neve, mentre il febbraio 2012 non ha dispensato nevicate omogenee, deludendo ad esempio le regioni più settentrionali, compresa parte della Toscana e sommergendo invece di metri e metri di neve la Romagna, le Marche e l'Abruzzo.


Innevamento a Castelnuovo di Val di Cecina dal 1° al 21 febbraio 2012

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1° febbraio
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2 febbraio
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3 febbraio
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4 febbraio
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5 febbraio
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6 febbraio
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7 febbraio
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8 febbraio
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9 febbraio
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17 febbraio
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18 febbraio
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19 febbraio
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20 febbraio
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21 febbraio

Autore: Alessandro Bettini (aggiornato 08 marzo 2012)