La
neve è, a mio avviso, uno dei fenomeni naturali più esaltanti, un pò
perché è davvero bella quando vien giù fitta fitta
e poi anche perché in Italia, se escludiamo la pianura Padana e le zone di media e alta
montagna, è comunque un avvenimento insolito, anche se non più tanto raro
specialmente nelle zone adriatiche e meridionali. A Castelnuovo comunque le nevicate
le ho viste praticamente tutti gli
inverni (almeno un episodio),
anche se, come già ricordato nel capitolo riguardante le precipitazioni,
la loro frequenza non è costante negli anni. Nel recentissimo passato si
sono avute comunque nevicate memorabili sia per la loro insistenza
episodica (1985, 1987,) che per la loro intensità (1991, 1995), che ho
cercato di ricordare con le immagini gentilmente messemi a disposizione da
amici, come me, amanti della neve e più di me, appassionati di fotografia.
Un capitolo a parte riguarda poi
gli inverni 2005, 2010 e 2012, di cui ho cercato di ricostruire le numerose fasi nevose in
due articoli a parte (vedi neve 2005
, neve 2010 e
febbraio 2012).
Dal punto di vista meteorologico,
l'evento neve è abbastanza imprevedibile; si manifesta generalmente
nel cuore o alla fine dell'inverno
(febbraio, ma anche marzo e aprile) quando l'aria fredda di origine
polare si getta attraverso la
valle del Rodano nel Mediterraneo occidentale; ne consegue la formazione di un minimo depressionario
sul Golfo di Genova. In questo caso i venti assumono o una componente
occidentale ("non nevica bene se dalla Corsica un viene" recita
un detto locale) oppure, se il minimo è leggermente
più a Sud, una componente orientale. In entrambi i casi si può avere
neve molto abbondante, nel primo caso più umida e temporalesca, mentre nel secondo
più secca. Raramente la neve viene portata dai gelidi venti di bora provenienti dalle steppe siberiane, troppo asciutti (neve
da stau in Adriatico), come è altrettanto difficile avere neve da
scorrimento caldo su cuscino freddo (neve in pianura Padana), che a
Castelnuovo può al limite iniziare come tale, ma dopo poche ore si
trasforma inesorabilmente in pioggia.
Foto gentilmente concesse da Giulio Bilei, Luciana Lisi, Alberto Ferrini, Riccardo
Gherardini
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