Considerazione sull'estate 2003                                         

Senza dubbio l'estate 2003 sarà ricordata per la forte anomalia termica positiva che ha interessato gran parte dell' Europa occidentale. Sono stati sprecati dai mass-media aggettivi ridondanti e catastrofici, ma rimane il fatto che statisticamente sono stati superati  tutti i record di caldo, sicuramente dell'ultimo cinquantennio, e probabilmente degli ultimi  duecentocinquanta anni, cioè da quando sono iniziate le misurazioni strumentali della temperatura. Infine come non ricordare i disastrosi incendi che hanno interessato il Portogallo e i migliaia di anziani morti in Francia nei primi 15 giorni di agosto. 

Nonostante che le previsioni a lunga scadenza fatte da autorevoli enti meteorologici internazionali avessero predetto un andamento simile al 2002, l'estate 2003 è addirittura iniziata con un mese di anticipo rispetto al calendario meteorologico;  già a maggio si avevano praticamente le temperature normali per il mese di giugno. Chiaramente, nonostante il surplus termico mensile di 4 °C, le temperature sono state in questo mese abbastanza accettabili e mai a Castelnuovo si sono raggiunti i 30°C (massima assoluta il giorno 6 con 28 °C); inoltre una certa rinfrescata c'è stata intorno al giorno 20, per cui l'anomalia media del mese è imputabile essenzialmente alla prima decade, quando gli  scarti giornalieri sono stati vicini ai 10 °C (e venivamo da un aprile nella norma, con addirittura una punta di freddo record verso i primi del mese).

Ma veniamo ai tre mesi estivi veri e propri, quelli che ci hanno fatto davvero soffrire e ripensare con nostalgia alle fresche estati passate:

giugno è subito iniziato con il caldo e praticamente non c'è stata interruzione per tutto il mese, anche se i giorni di maggior calura sono stati registrati intorno a metà mese e prima della sua fine. Massime più alte i giorni 12 e 14 con 32 °C e quindi non è stato raggiunto il record dell'anno scorso con 33.8 °C.

Luglio è stato tutto sommato mite nella prima decade, ma poi si è scatenato nella seconda e terza decade con temperature superiori alla norma di 3÷7 °C. Massima più alta il giorno 27 con 34.7 °C, probabilmente uguagliato quanto si verificò nel luglio 1983. Un pò di refrigerio solo  l'ultimo giorno del mese a causa di un breve temporale.

Agosto è iniziato fresco,  facendo sperare in una prima rottura dell'estate; ma si è trattato solo di un'illusione momentanea, infatti già dal giorno 3  le temperature massime hanno superato i 30°C in un'escalation continua (scarti positivi intorno ai 4÷8°C) che si è protratta per tre settimane consecutive. Massima più alta il giorno 5 con ben 35.7°C, probabile record storico. Finalmente a partire dal giorno 26 qualcosa è andato lentamente cambiando e le temperature massime si sono portate sotto i 30°C (ad eccezione del giorno 28 con 30.5°C). Infine dal primo settembre, come se la natura leggesse il calendario, le temperature sono tornate perfettamente nella norma.

Ma veniamo al riassunto statistico di questa estate 2003:

Giugno

Luglio

Agosto

Estate

Temperatura media (°C)

23.4

23.9

25.4

24.3

scostamento (1961÷1990)

+5.5

+3.0

+4.6

+4.3

scostamento (1992÷2002)

+4.5

+2.8

+3.7

+3.7

Giorni tropicali (T >=30°C)

12

17

24

53

scostamento (1992÷2002)

+11

+13

+20

+44

Precipitazioni (mm)

15

6

29

50

scostamento (1961÷1990)

-43

-27

-27

-97

Per capire meglio l'eccezionalità di questa estate ho inoltre riportato un grafico esemplificativo, relativo agli andamenti termici stagionali a partire dal  1951. Come si può notare già l'estate 2004 è ritornata quanto meno nella media degli ultimi 10 anni:

   

Unica nota positiva, qui a Castelnuovo, il tasso di umidità che è stato molto basso e ha reso il caldo di tipo torrido e non afoso: basti pensare che l'umidità relativa media diurna è stata in tutto il periodo estivo del 34% (addirittura del 30% nel mese di agosto, mese più caldo); tanto è vero che i famigerati indici di calore, che spesso sono stati snocciolati dai telegiornali al posto delle temperature, sono stati addirittura inferiori delle temperature massime (record il 17 agosto con heat index di 35.5 °C).

Ma quali sono state le cause naturali che hanno portato a tutto ciò. Naturalmente non spetta a me individuarle con esattezza, dato che anche gli esperti si dividono con tesi addirittura opposte. Certamente è in atto un riscaldamento globale (basta vedere la differenza tra gli scarti cinquantennali e quelli dell'ultimo decennio), al quale però non può essere imputata una così vistosa anomalia.  Come hanno detto spesso i mass-media siamo stati dominati dalla così detta "bolla africana", ovvero l'alta pressione dinamica proveniente dal deserto del Sahara. Ciò a causa della latitanza continua  del più famoso, nonchè benevolo, anticiclone sub-tropicale oceanico (o delle Azzorre). La stessa cosa si verificò anche l'anno scorso, ma tutta l'Europa centro-occidentale, ad eccezione del mese di giugno, fu esposta a correnti meridiane settentrionali, con afflussi continui di aria artica che portarono ingenti precipitazioni soprattutto a cavallo tra luglio e agosto (alluvioni del Danubio, della Moldava, dell'Elba). Quindi quello che è mancato è il cosiddetto flusso zonale atlantico, dispensatore fino ad ora di un clima tutto sommato gradevole, contraddistinto da flussi occidentali ondulati, alternativamente stabilizzanti o perturbati. Alcuni esperti mettono poi all'origine di tutto il progressivo indebolimento della Corrente del Golfo, a causa della diminuita salinità delle acque dell'Atlantico Settentrionale. Se ciò fosse il possibile andamento climatico futuro sarebbe alquanto suggestivo: in parole povere il nostro clima mediterraneo si starebbe continentalizzando e non tropicalizzando, con estati più calde, ma temporalesche, a causa delle improvvise irruzioni di aria artica, ed inverni probabilmente molto più rigidi e nevosi a causa delle irruzioni di aria siberiana e polare. Le mezze stagioni sarebbero solo di transizione, un pò come già avviene nell'Europa sud-orientale (basti pensare al clima della Romania). Certo la bolla africana non potrebbe esistere in inverno, visto che l'Africa settentrionale si trova in questo periodo dell'anno sotto un regime di basse pressioni permanenti, a causa della sua più elevata temperatura. Non resta che aspettare, consci del fatto che forse davvero "le stagioni non sono più quelle di una volta".

Autore: Alessandro Bettini (aggiornato 31 dicembre 2003)

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