IL TEMPO A CASTELNUOVO
OVVERO: come le diverse figure bariche influenzano il clima
castelnuovino
Come già detto in un precedente
articolo, Castelnuovo ha un clima di tipo sub-montano, caratterizzato da
temperature mediamente più basse di 3-4°C rispetto alle zone pianeggianti
e marittime limitrofe e da precipitazioni medie annuali superiori ai 1000mm. Comunque mi
sembra interessante anche descrivere i vari tipi di tempo che si possono avere a Castelnuovo, tenendo ben presente che l'Italia (e
in maniera molto marcata la Toscana centro-meridionale) ha
un'infinita varietà di microclimi, con differenze sostanziali di temperatura,
umidità, ventilazione. Pertanto, anche con circolazioni atmosferiche identiche,
la presenza del mare e l'orografia molto complessa possono portare a condizioni di
tempo molto diverso anche a pochi chilometri di distanza.
Il clima di Castelnuovo è così
assimilabile, per
omogeneità di altitudine e orografia, soprattutto a quello di altri paesi vicini delle Alte Colline Metallifere, come Monterotondo
M.mo, Sasso Pisano, Travale, Montieri e Gerfalco. Nei primi due casi, la minore
altitudine ne influenza positivamente la temperatura media, con scarti intorno a
+0.5-1°C, negli ultimi due invece la maggior altitudine e nel caso di Montieri,
anche lo scarsissimo soleggiamento, inducono una temperatura media più bassa di
1-1.5°C.
Ma veniamo
alla descrizione degli otto principali tipi di tempo che normalmente si instaurano
sulla nostra penisola,
i cui effetti su Castelnuovo possono così essere descritti:
Prima situazione
Anticiclone dell'Azzorre
sull'Europa occidentale (condizioni di caldo debole e temporali pomeridiani)
Le perturbazioni atlantiche ruotano attorno alla zona di alta
pressione in senso orario, interessando principalmente l'Europa centrale e settentrionale.
Sul Mediterraneo occidentale e sull' Italia, tale situazione apporta aria
subtropicale oceanica, stabile e abbastanza calda, con cielo in prevalenza
sereno o poco nuvoloso.
Temperature: leggermente sopra la media (1-2°C) in estate, più elevate in
altri periodi dell'anno (2-3°C).
Umidità: bassi tassi di umidità diurna, quindi con condizioni di caldo non afoso
in estate.
Fenomenologia: venti a regimi di brezza e possibile formazione, soprattutto
nelle zone più interne, di ammassi nuvolosi di tipo cumuliforme a
evoluzione diurna, che a volte, anche su Castelnuovo, danno origine a brevi
temporali di calore.
Durata e frequenza: questa situazione costituisce una delle più classiche
situazioni estive e può persistere a lungo, talvolta anche due, tre settimane.
Seconda situazione
Anticiclone
sull'Europa centrale (condizioni di freddo secco debole).
Una vasta area
anticiclonica occupa gran parte dell'Europa con centro per lo più tra le Alpi e la
Danimarca. Le perturbazioni a grande scala influenzano soprattutto l'Europa
settentrionale. Sull' Italia, le condizioni atmosferiche risultano buone; solo sul versante
adriatico italiano può talvolta presentarsi una scarsa nuvolosità per afflussi freddi da
nord/est.
Temperature: nella norma in estate
(fresche di notte),
leggermente inferiore ai valori normali in inverno (1-2°C).
Umidità: bassa umidità diurna e clima molto
gradevole in estate.
Fenomenologia: di solito in autunno e in
inverno si hanno le più estese e persistenti formazioni nebbiose in pianura con
forti inversioni termiche notturne, cosicché le temperature minime più basse
vengono raggiunte nei fondovalle (anche inferiori di 3-4°C rispetto alle
alture vicine).
Durata e frequenza: anche
questo tipo di tempo può prolungarsi per lunghi periodi; talvolta, in estate
principalmente, anche per diverse settimane.
Terza situazione
Anticiclone sul Mediterraneo occidentale
(condizioni di caldo moderato o intenso).
Situazione
simile a quella precedente, con la sola differenza che tutto il campo delle alte pressioni
si trova spostato più a sud: il centro dell'area delle alte pressioni viene così a
trovarsi sul Mediterraneo occidentale, e le perturbazioni atlantiche transitano sul
continente a latitudini più basse venendo ad influenzare, sia pure in parte, anche zone
dell'Europa centrale. Le condizioni sull' Italia si presentano buone, con cielo in
prevalenza sereno e venti a regime di brezza.
Temperature: in estate possono essere
raggiunte le temperature più alte dell'anno con valori prossimi o di poco
superiori ai 30°C. Negli ultimi anni, tuttavia, la maggior componente
continentale (nord-africana) dell'anticiclone, ha portato anche su Castelnuovo valori termici
insoliti con punte di 35°C nell'estate 2003.
Umidità: per fortuna su bassi valori diurni
in estate, viceversa sempre su valori elevati in inverno.
Fenomenologia: assenza di precipitazioni e
venti a regime di brezza in estate; in inverno formazione di nuvolosità medio-bassa
che può dar luogo anche a deboli pioviggini.
Durata e frequenza: una
tale situazione può persistere molto a lungo (ben 4 mesi consecutivi sempre
nell'estate 2003). Come se non bastasse ultimamente il fenomeno si va presentando sempre più
spesso anche in altri periodi dell'anno.
Quarta situazione
Fascia di alte pressioni sull'Europa centro-orientale (condizioni di freddo
secco moderato o intenso).
L'anticiclone delle Azzorre si congiunge, attraverso una fascia
o corridoio di alte pressioni sullEuropa centrale, con l'anticiclone russo-siberiano
con centro nella Russia. Le perturbazioni, provenienti dall'oceano, si muovono lungo il
bordo settentrionale della fascia anticiclonica. Sull'Italia il tempo risulta buono, ma
freddo in inverno e fresco in estate per lo spirare di venti da nord/est e le temperature
risultano quasi ovunque inferiori ai valori normali del periodo.
Temperature: a Castelnuovo
si hanno episodi di freddo intenso con temperature mediamente più basse di 5-6°C
e gelate anche diurne in pieno inverno. Nel caso di diretta provenienza
siberiana dell'aria fredda continentale, il freddo può risultare davvero intenso
con punte anche di 10°C inferiori alla norma (ultimi episodi il buran del
dicembre 1996 e il freddo intenso dei primi di marzo 2005).
Umidità: sempre su valori
molto bassi.
Fenomelogia: venti moderati o forti di bora
(nord-est)
che acuiscano la sensazione di freddo (wind-chill). Possibili
nevicate deboli o moderate, specialmente se lo spessore dell'aria fredda
raggiunge anche le quote superiori e si hanno infiltrazioni di aria più umida
dal mare (eventi nevosi fine dicembre 1996 e fine gennaio 2005).
Durata e frequenza: tale situazione si
può presentare sia ad inizio autunno (settembre) che in inverno e ha, in media, una frequenza
medio-bassa; la
sua durata può oscillare mediamente dai sette ai dieci giorni. La fine della situazione
è denunciata da una diminuzione della pressione tra i due anticicloni atlantico e russo
e l'apertura di un corridoio di basse pressione sull'Europa centro-occidentale.
Quinta situazione
Tempo atlantico con depressione da nord/ovest (condizioni di tempo perturbato).
E' una delle situazioni più
tipiche dell'autunno e dell'inverno, alla quale si perviene, molto spesso, da quella
precedente. Allorquando si verifica la "rottura" della fascia delle alte
pressioni sull'Europa centrale, le perturbazioni, giunte sul continente, piegano verso
sud/est, entrando nel Mediterraneo. Le singole perturbazioni o gruppi di perturbazioni si
susseguono a ritmi più o meno regolari apportando sull' Italia periodi, anche lunghi, di
maltempo e brusche variazioni di temperatura.
Temperature: più fredde della norma in estate, variabili in
inverno.
Umidità: sempre su valori molto elevati, in
diminuzione però al passaggio del fronte freddo.
Fenomenologia: a Castelnuovo si hanno
piogge intense e in inverno nevicate che, se rinforza troppo lo scirocco, si
trasformano inevitabilmente in pioggia. Può nevicare di nuovo sulle cime più alte delle
Colline Metallifere (1000 m), all'arrivo del ramo freddo della
perturbazione.
Durata e frequenza:
solitamente questa è la situazione meteorologica di maltempo più tipica per l'
Italia.
Sesta situazione
Anticiclone sull'Europa nord-occidentale
(condizioni di freddo con variabilità perturbata).
Si presenta
quando un anticiclone occupa gran parte dell'Europa nord-occidentale, con il massimo di
pressione sulla Scandinavia o sulla Finlandia, mentre sul Mediterraneo si ha una zona di
basse pressioni, talvolta con vari minimi. In tali condizioni, i venti a componente
settentrionale che spirano dall'anticiclone portano sul Mediterraneo, attraverso
la valle del Rodano, masse d'aria fredda o
addirittura artica marittima che, venendo a contatto con le masse più calde caratteristiche del
Mediterraneo, generano, sulla sua estremità occidentale, una serie si corpi nuvolosi e
perturbazioni. Queste si succedono con ritmo rapido, seguendo tutte la medesima
traiettoria verso levante, dirigendosi cioè verso la nostra penisola.
Temperature: sensibilmente sotto la norma in
primavera ed estate, altrimenti solo di 2-3°C.
Umidità: su valori medio-alti.
Fenomenologia: le condizioni del
tempo risultano pessime su Castelnuovo, si possono avere infatti brevi, ma
intense nevicate da "corso" o neve temporalesca (graupen) da "libeccio freddo".
Durata e frequenza:
questa situazione ha la maggiore frequenza d'inverno ed inizio primavera e può durare anche per parecchi
giorni.
Settima situazione
Depressioni sul Mediterraneo occidentale e sul Tirreno (condizioni di tempo mite
e piovoso).
Q uesta situazione, che si presenta spesso nei mesi autunnali
e di inizio inverno, è caratterizzata da una zona di basse pressioni, con vari minimi,
stazionante talvolta anche sino ad una quindicina di giorni sul Mediterraneo occidentale e
sul Tirreno. Le regioni dell'Europa orientale risultano interessate allo stesso tempo da
una vasta area di alte pressioni. Le perturbazioni che si originano sull'Africa
nord-occidentale, si dirigono velocemente verso l'Italia ma, per l'azione di blocco delle
alte pressioni che si estendono dal mediterraneo orientale alla Russia, giunte all'altezza
della Sardegna, rallentano, si avvicinano l'una all'altra, piegano verso nord e risalgono
la penisola.
Temperature:
sensibilmente superiori alla norma, segnatamente nei valori notturni.
Umidità: sempre su valori
alti.
Fenomenologia: spiccato
maltempo sciroccale, con piogge a carattere continuo, debole o moderato. Foschie.
Durata e frequenza:
come già detto all'inizio, soprattutto nei mesi tardo autunnali e di inizio
inverno.
Ottava situazione
Depressione sul Mar Ligure
(condizioni di tempo freddo e perturbato).
E ' una situazione tipica
della regione climatica italiana, caratterizzata da una bassa pressione sul Mar Ligure,
associata di solito ad una vecchia perturbazione di origine atlantica. Le formazioni di
basse pressioni sul Mar Ligure (dette anche "depressioni sottovento alle Alpi")
sono strettamente legate alla presenza dell'imponente catena alpina e ad un energica
invasione di aria fredda sul Mediterraneo occidentale proveniente dalla così detta
"porta del mistral". La violenta corrente d'aria (che dalla valle del Rodano
dilaga verso il Golfo del Leone e nel Mediterraneo occidentale), provoca infatti una forte
diminuzione della pressione, sino alla formazione di una ben definita area depressionaria
sul Mar Ligure. Il forte afflusso di aria fredda segue per lo più una vecchia
perturbazione di origine atlantica: all'altezza delle Alpi occidentali tale perturbazione
si spezza in due, e mentre la parte settentrionale prosegue verso nord-est, la parte
meridionale, associata alla depressione originatasi nel Mar Ligure, si rinforza e si
dirige verso sud-est. L'evoluzione di questa perturbazione risulta piuttosto lenta; su
tutte le regioni italiane si hanno condizioni di marcato maltempo, con venti a
rotazione ciclonica.
Temperature: sempre sotto la norma, più o
meno a seconda dalla posizione esatta del minimo barico.
Umidità: su valori medio-alti.
Fenomenologia: a Castelnuovo
si possono avere in inverno le nevicate più abbondanti, quelle da "levante",
vento freddo che viene appunto risucchiato dalla depressione formatasi sul Mar
Ligure. Un minimo spostamento più a nord della depressione, può richiamare però
venti meno freddi di componente sud-orientale, e allora magari nevica sulla
Liguria di levante,
ma a Castelnuovo si ha solo pioggia.
Durata e frequenza: la
situazione può presentarsi soprattutto nella seconda metà dell'inverno e ad
inizio primavera.
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Concludendo appare
abbastanza chiaro che sia proprio l'incidenza di un tipo di situazione rispetto
all'altra a determinare le famosa media stagionale. In questi ultimi anni
infatti sembrano prevalere proprio le configurazioni bariche che fanno
affluire sull'Italia masse d'aria d'estrazione subtropicale. Di conseguenza, pur in un
contesto di rialzo termico globale (qualche decimo di grado!), l'Italia ( e
soprattutto quella settentrionale e più occidentale), risulta maggiormente penalizzata con un
incremento medio decennale superiore al grado centigrado. Tuttavia i sempre
più marcati scambi meridiani, a scapito del flusso zonale atlantico, potrebbero
anche indurre lunghi periodi di freddo intenso (vedi l'inverno 2005), ai
quali non eravamo più tanto abituati.
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