OSSERVAZIONI METEOROLOGICHE FIORENTINE 1765-1772

Grazie al mio amico Antonio Ciompi, che me lo ha gentilmente prestato, ho potuto leggere  un interessante trattato settecentesco opera del Dott. Giovanni Luigi Targioni, edito in Firenze nel 1773. Si tratta della "RACCOLTA DI OPUSCOLI MEDICO-PRATICI VOLUME 1" dedicato all'Illustrissisimo Sig. Dottore  Giovanni Giorgio Hasenöhrl De Lagusi Archiatro dei Reali Sovrani di Toscana e del Collegio Medico di Firenze. Ebbene una delle parti principali di questo libro riguarda uno studio sulla correlazione tra le malattie della popolazione fiorentina e gli eventi meteorologici concomitanti, trascritti accuratamente giorno per giorno, a partire dal primo gennaio 1765 e fino al 31 dicembre 1772, in apposite Tavole Meteorologiche dal medico fiorentino Dott. Luca Martini. Chiaramente la cosa più interessante è proprio la descrizione degli eventi (temporali), per capire come erano le stagioni in quel periodo ormai lontano. Il tutto  è corredato dalla raccolta dei valori di temperatura e pressione, anche se occorre precisare che i sistemi di misurazione del tempo non corrispondevano esattamente agli standard attuali. Mi sono comunque divertito  a fare alcuni calcoli, trascrivendo (non con poca fatica) tutti i dati numerici opportunamente rielaborati. Se ne evincono dei risultati che, se pur poco accurati (è risultata una temperatura media del periodo addirittura superiore all'attuale), sono comunque tra loro confrontabili e pertanto utili per capire l'andamento termico di quegli anni; essi mostrano una variabilità climatica che tutto sommato è simile a quella attuale, con anni  freddi seguiti da periodi più miti.  Ma ecco, per capire meglio il tutto, cosa scrive l'autore a partire dalla pagina 40 della Prefazione:

Le Osservazioni Meteorologiche Fiorentine occupano il primo luogo di questo Volume. Non posso negare che esse riescono troppo lunghe se si abbia riguardo alla mole di questo libro, ma spero che ciò mi sarà cortesemente perdonato, avendolo io fatto per dare una continuazione di quelle che furono registrate dal chiarissimo Sig. Dot. Gio. Targioni Tozzetti nella sua Alimurgia. Ognuno sa che dall'esame della temperie dell'aria si può ricavare un gran vantaggio per la medicatura dei corpi che vi sono esposti, ed è certissimo che non può essere utile questo esame qualora non sia continuato per lunga serie di anni. Volendo io adunque dare nel seguente volume una descrizione dello stato dell'Atmosfera Fiorentina, la quale possa riuscire vantaggiosa per l'esercizio della medicina in Firenze, ed essendo mia intenzione di pubblicare le Meteorologiche Osservazioni fatte in questa Città, ho creduto di dover premettere in questo Tomo quelle che mancano fra l'anno 1764, ultimo di quelle che nella suddetta Opera del Sig. Targioni si leggono, ed il corrente anno 1773. Mi sono state queste gentilmente favorite dal Sig. Dot. Luca Martini Medico Fiorentino noto alla Repubblica Letteraria per la sua somma dottrina, e per la sua attenzione ed esattezza nell'osservare, la quale malgrado le molte  cliniche occupazioni costantemente conserva. Sono esse notate con l'istesso metodo, col quale sono registrate quelle del medesimo Autore dal Sig. Targioni, riportate nella sopra lodata Alimurgia, e solamente vi sono alcune piccole varietà, le quali il gentilissimo Sig. Dot. Martini mi ha permesso di farvi, perché tendono a renderle più utili. Sono esse distinte in cinque colonne; nella prima sono segnati i giorni del mese, nella seconda le ore del giorno nelle quali è stato osservato il Termometro, nella terza i gradi del Termometro, nella quarta i gradi del Barometro, nella quarta i Temporali di ciaschedun giorno. Al termine poi del mese si trovano registrate le malattie che con maggiore frequenza sono state nella nostra Città osservate, qualora elleno abbiano meritato di essere particolarmente rammentate. Ho aggiunto in alcuni mesi il numero di morti in Firenze, il quale l'ho ricavata dalla Relazione della Epidemia del 1767, fatta dal Collegio Medico Fiorentino, e vi ho anco unito per alcuni anni le Osservazioni Barometriche fatte dal Cav. Pietro Grifoni, Gentiluomo Fiorentino illustre per il suo genio per la fisica, e per avere singolarmente protetto e favorito nei suoi studi il Sig. Dot. Carlo Alfonso Guadagni noto per la sua somma perizia nelle Scienze, e specialmente nella Fisica Sperimentale, la quale egli con universale applauso  professa nell'Università di Pisa; e queste sono quelle che qui sono registrate negli anni 1765, 1766, 1770. Avrei desiderato di poterle inserire in ciaschedun anno, fino al 1772, in cui cominciano quelle del Sig. Dot. Luca Martini (del quale pure sono quelle del 1767); ma non essendomi stato per alcune insuperabili circostanze permesso l'averle, mi lusingo che mi sarà accordato benigno compatimento. Conviene ora descrivere gli strumenti usati per tali osservazioni. Il Sig. Dot. Martini sino a tutto il 1771, si è servito di un esatto Termometro di Mercurio fatto secondo la regola di Ms. de Reamur, e diviso in ottanta gradi fra il segno del diaccio, e quello dell'acqua bollente, e solamente dal 1771 in poi ne ha usato uno di spirito di vino egualmente corrispondente al suddetto, e sì l'uno che l'altro sono stati costantemente situati in luogo esposto a Ponente, e difeso dai raggi del Sole. Il suo Barometro è collocato in una stanza che partecipa del Levante e del Mezzogiorno, ed è segnato con la seguente tavola.

Il barometro del Cav. Pietro Grifoni adoperato è quello portatile dal  Sig. Dot. Guadagni inventato e descritto in una sua lettera al detto cavaliere stampata in Pisa l'anno 1767. Conosco benissimo, e lo accorda anco il Sig. Dot. Luca Martini, che si richiederebbero alcune altre osservazioni per rendere complete queste Tavole Meteorologiche, e tanto esso che io gradiremo che ci sia comunicato ciò che vi manca, ed amendue che nel venturo anno 1774 si faranno ancora appresso di noi le osservazioni meteorologiche corredate di tutte quelle notizie, le quali dai moderni Scrittori per la loro esattezza sono credute necessarie. Spero che non mancheranno di essere utili ancora le presenti, siccome farò vedere nella sopra accennata descrizione dello stato dell'Atmosfera Fiorentina, per la quale mi mi prevarrò anche delle Efemeridi fatte per venti anni, cioè dal 1728 al 1748, dal Dot. Cipriano Antonino Targioni mio Avolo. Per facilitare l'intelligenza di queste osservazioni conviene avvertire che nella colonna delle ore la lettera m. denota le ore della mattina, la lettera d. le ore del mezzogiorno; nella colonna dei gradi del Termometro i punti significano le quarte parti di grado. lo zero il segno del diaccio, ed i numeri dopo di esso i gradi sotto il diaccio; nella colonna dei gradi del Barometro i numeri corrispondono alle tavole dei descritti strumenti, i punti denotano le quarte parti di linea, ed in linea parallela all'orizzonte il numero sopra notato. Finalmente la lettera R  fra due parentesi, indica essere estratta dalla Relazione dell'Epidemia del 1767, fatta dal Collegio Medico Fiorentino, la notizia che ha questo segno.

Di seguito sono riportate le sopra citate Tavole Meteorologiche, opportunamente modificate in tal modo: sono stati tolti i gradi del barometro, in quanto non ho trovato una correlazione con le unità di misura attuali; potrebbero essere espresse in  torricelli relativi (partono da 2 e arrivano a 28), ma comunque ha poca importanza dal punto di vista della ricerca storica. Relativamente alla temperatura ho invece trasformato i gradi  Reamur in gradi Celsius, moltiplicando i valori per 1,25 (100/80); ho riportato, per snellire il tutto, solo l'osservazione cumulativa dell'intera giornata, apponendo una barra divisoria nel caso di cambiamento dello stato del tempo fra la mattina e il pomeriggio. Dall'osservazione di questi valori di temperatura basta subito all'occhio il minimo scarto fra valore delle ore 8 (7 in estate)  e quello delle ore 13, che potrebbe essere imputato al fatto che il termometro non fosse proprio posto in un luogo aperto ben ventilato, ma in un ambiente riparato sia dal caldo che dal freddo (si parla di luogo esposto a ponente). Inoltre le ore dell'osservazione non corrispondono ai valori minimi e massime della giornata: in genere la temperatura massima viene raggiunta in inverno intorno alle ore 14, mentre in estate intorno alle ore 16 (ora solare), e non alle ore 13; mentre se è vero che la minima viene raggiunta in inverno intorno alle ore 8, in estate essa viene raggiunta intorno alle ore 5, e non alle 7 (sempre ora solare); pertanto le temperature minime sono senz'altro stimate in eccesso, mentre le massime lo sono in difetto.

1765    1766    1767    1768    1769    1770    1771    1772  (clicca sull'anno per visualizzare le Tavole)

Dal calcolo delle temperature medie e dal conteggio dei vari eventi "temporali" è risultato quanto segue:

  •  una temperatura media del periodo di 15.1°C, quindi superiore di circa 0.5°C di quella media dell'ultimo cinquantennio (valore probabilmente sovrastimato).

  •  Bassissima escursione media diurna, solo 4°C, mentre quella da ritenere vera è di ben 10°C, imputabile alla non idonea collocazione del termometro e all'orario delle rilevazioni..

  • Inverni molto rigidi, ma solo limitatamente al mese di gennaio.

  • Nevicate comunque più frequenti e abbondante delle attuali (mediamente cinque per anno).

  • Estati calde come le attuali, con massima temperatura media mensile raggiunta ad agosto.

  • Precipitazioni come le attuali (98 giornate con pioggia per anno) , anche se non sono rimarcate alluvioni o inondazioni.

  • Mese di freddo record, paragonabile al nostro gennaio 1985 o al febbraio 1956, il gennaio 1766, con una temperatura media di soli 0.6°C (probabilmente anche sovrastimata) e conseguente Arno gelato.

  • Fluttuazione molto spiccata della temperatura media annuale: si evidenzia un periodo più freddo che va dal 1768 al 1770 (anno più freddo il 1769 con 14.5°C), seguito poi da un repentino riscaldamento (anno più caldo il 1772 con 16.8°C). Di seguito è riportato il grafico riassuntivo delle temperature medie annuali.

Suggestiva è anche l'annotazione del terremoto negli eventi temporali (19 ottobre 1768 e 1° gennaio 1769), in quanto a quel tempo il fenomeno era imputato a cause esogene (meteorologiche) e non endogene (geologiche). Interessante è poi l'annotazione dell'Aurora Boreale del 18 gennaio 1770, anche se mi sembra strano che sia stata osservata a Firenze .

Inoltre riveste particolare rilevanza storica l'annotazione dei morti nell'epidemia di peste (contrassegnati con la lettera R) che ebbe inizio nel settembre 1765 e si protrasse fino all'ottobre 1767: sono registrati complessivamente 8589 decessi, di cui 4193 maschi e 4396 femmine. 

Autore: Alessandro Bettini (aggiornato 13 marzo 2004)